Come indicizzare una app sui motori di ricerca
Ecco una nuova frontiera SEO: l’indicizzazione di una app (e dei suoi contenuti) sulla pagina dei risultati mobile di Google
Cosa c’entra lo sviluppo di una app con la SEO?
Si è detto e lo abbiamo scritto più volte che l’evoluzione digitale è concentrata sullo sviluppo di app: questo significa che i siti web perderanno, in un prossimo futuro, qualsiasi rilevanza?
Inutile perdersi in previsioni da bolla di cristallo: credo che le app soppianteranno il web – per come lo conosciamo – solo quando anche sistemi desktop e televisione funzioneranno ad app e patatine 😉
Chiediamoci piuttosto questo.
Che fine faranno le professioni legate al web se le app si prenderanno tutto?
Alcuni dovranno riqualificarsi e tornare nelle aule di formazione, altri invece potranno rimanere attivi e godersi una nuova primavera: secondo un interessante articolo pubblicato da SEMrush, i consulenti SEO (o SEO Specialist) saranno i professionisti più fortunati.
Quale relazione c’è tra APP e indicizzazione sui motori di ricerca?
Secondo Larry Alton, i motori di ricerca sui dispositivi mobili “hanno incominciato ad adattarsi alla prevalenza e alla popolarità delle app su questi dispositivi” e alla loro promozione (ads examples).
La ricerca di Google, per esempio, si è adattata consentendo l’indicizzazione delle app: per poterle mostrare nei risultati della ricerca e per raggiungere (attraverso le SERP) contenuti collegati all’interno di una app (che deve essere ovviamente installata sul dispositivo).
Ciliegina sulla torta: è possibile interagire con una app fin dalla lista dei risultati, prima ancora di scaricarla e (nella forma dell’inserzione pubblicitaria) con un periodo di prova.
Ecco i primi passi che devi fare per indicizzare la tua app
Ogni store ha le sue regole, ma troverete una buona documentazione negli archivi di Google sia per quanto riguarda i sistemi iOS, sia per i sistemi Android.
“Entrambi i sistemi supportano gli indirizzi nel formato HTTP URLs per costruire associazioni tra una app e il suo sito web: una volta che hai associato la tua app con il suo sito web, la ricerca di Google potrà indicizzare tutti gli URLs sincronizzati tra app e sito web, per poi restituirli nella forma di risultati”.
La documentazione di Google assicura che il tempo di indicizzazione può variare tra le 24 ore e alcuni giorni: indovina rispetto a cosa potrebbe variare questo tempo?
Puoi mettere sul banco degli imputati tutto ciò che impedisce al crawler di Google di scandagliare le tue pagine (come nella SEO tecnica e classica), tornare tra i banchi di scuola e studiare la guida di utilizzo della Search Console.
Il vantaggio unico per gli appassionati di numeri, rispetto alla Search Console tradizionale, è che per le app viene fornita una notifica nel momento in cui il contenuto viene mostrato nei risultati di una ricerca (first impression).
Per gli sviluppatori invece il piatto è ancora più ghiotto: con l’utilizzo delle API e l’SDK di App Indexing è possibile rendere ancora più performante il posizionamento di un risultato. È possibile infatti assegnare titoli, frammenti di contenuto (rich snippet), il numero di utenti che la utilizza, etc. etc.
Tag:App, App Indexing, Mobile, Search Console, SEO